Capitolo 2
Ascolta il tuo cuore se batte
<<arriva domani.>> borbottò distrattamente Thomàs a suo padre.
Il vecchio alzò la testa e si aggiustò gli occhiali sul naso. <<come dici figliolo?>> stava proprio invecchiando…
<<dico che..Arriva domani.>>
<<ma chi?>> Santiago non lo seguiva, pensava ad altro. C’era un piccolo cliente che doveva soddisfare in quel momento, e aveva orecchie solo per lui.
<<sophie. Arriva Sophie. Si ferma alla locanda di Zia Anne ha detto.>>
<<oh, Anne…Bhè, dove volevi che andasse?è l’unica locanda in questo paesino sperduto tra le montagne…Ecco a te figliolo.>> tese al bambino un pacchetto e lo salutò con un sorriso sbilenco.
<<sì però…>> fece Thomàs, traballante su una scala pieghevole, mentre accatastava scatoloni nel retro.
<<però cosa?Volevi che la ospitassimo?Sai che la nostra non è una dimora adatta…>> Santiago prese a grattare una macchiolina di colore dal bancone, che nonostante i suoi sforzi non voleva saperne di venir via.
<<sì lo so.>>
<<e allora…Sta tranquillo, verrà da te quanto prima. Le hai preparato un regalino almeno?>>
Thomàs fece capolino dal retro per guardarlo a occhi sgranati.
<<ah, come pensavo. Fortuna che c’ho pensato io…Prendi il carillon che ho finito l’altro ieri. Regalale quello.>> Lasciò perdere la macchiolina per guardare il figlio.
<<non hai una bella cera Thomàs…Ti senti bene?>>
In effetti il ragazzo era pallido. Cioè…Thomàs era di carnagione chiara quindi non faceva molta differenza se impallidiva. Ma ora Thomàs aveva un vago colorito grigio, che tendeva pericolosamente al blu.
<<oh…Non mi sento granché infatti. È da qualche giorno che mi sento stanco…Sarà perché sono nervoso..?Che dici?>> Si toccò nervosamente una guancia. La cosa che in quel momento lo spaventava di più era ammalarsi. Sophie non si sarebbe avvicinata a lui…E lui avrebbe perso qualsiasi occasione di poterle essere amico.
Iberàl lo fissava con aria greve. <<thomàs…Vieni con me.>>
<<perché, dove dobbiamo anda...>> A Thomàs sembrò che il mondo si fosse messo ...
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